A Mario
Questa notte se n’è andato Mario, protagonista e narratore di Treno Cavallo e Tram, maniscalco, partigiano, operaio alla Fiat. Mio nonno.
A 90 anni e mezzo, ha dimostrato di avere ancora la pellaccia dura: l’anziana signora ha avuto il suo bel daffare a portarselo via. Combattente fino all’ultimo.
Per ringraziarlo di tutto, ho pensato di pubblicare questo semplice elenco di ‘cose’ a cui sono stata iniziata da lui, da quand’ero piccola fino all’età adulta.
Rubamazzetto, scopa, le parole crociate, il gioco delle bocce, il calcio (tentativo fallito: mi faceva stare in porta ed ero una schiappa), Diabolik (in realtà lui era fan di Tex Willer, ma tra me e Tex non è mai scattata la scintilla), il lavoro nell’orto (purtroppo ha dovuto cedere il suo orto su Strada Settimo quand’ero ancora piccola, ora non distinguo più gli ortaggi dalle foglie), braccio di ferro (in questo è stato un vero maestro: ancora in età adulta ho battuto alcuni uomini, stupiti e stizziti), l’amore per i cani (attraverso i racconti di Diana, la sua compagna di battute), il tiro al bersaglio (in realtà non mi ha mai insegnato a tirare, ma mi piace pensare di avere ereditato da lui la mia buona mira), Maria Callas, il Grande Torino, la Narrazione, la Resistenza.
Grazie, nonno.
Alla prossima vita.
Strappa un sorriso riconoscere di aver ricevuto esattamente gli stessi regali da questo grande uomo… Perché lui era proprio così, aveva il dono di far sentire ciascuno di noi la persona più speciale del mondo… Ciao nonno….
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C.