Lacrime ghiacciate.
Sono anch’io una persona, e anch’io mi sono caduto di dosso come ghiaccio che si scioglie, attaccato alla pelle così calda, poi, quando cade l’acqua, la piccola cascata ricca di lacrime che piange sempre solo se stessa, assieme a lei cade anche il freddo, in un unico attimo, e sa una cosa? alla fine uno sente la mancanza perfino del freddo, in qualche modo
Non vivo e non so fare nulla, ma sono ancora qui. Subito, quando chiedo l’ora in cui accade qualcosa in cui potrebbe toccare a me, e arriverei troppo tardi, qualcosa a cui potrei partecipare, non c’era un vernissage o una lettura poetica oggi? allora contemporaneamente chiedo quanto tempo mi resta. Non chiedo quanto ne avrei se ci andassi, ma quanto me ne resta, non importa dove vado. Però non so di cosa dovrebbe restarmi qualcosa
E la vita scorre via nel tempo. Ma se il tempo sono io! Diversamente non riesco a rappresentarmi. Ma se mi conosco non ho bisogno di presentarmi. Solo in quanto tempo mi sento pensabile, solo in quanto cosa che passa. Trapasso in me stesso. Mi sciolgo come e in lacrime.
Gocce mi cadono di dosso, mi cade tutto di dosso, tutto lo scarto che sono. Cado. Ecco cosa succede quando si vuol essere nell’Adesso, ma non lo si è ancora adesso. Ci si è ingannati sul presente.
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[in foto: Gea & Sirius – foto di Luigi Chiarella]