Quando ero a Fayance in libera uscita bisognava sempre essere in quattro o cinque insieme, mai da soli, perché i francesi – brava gente, ma… si era in guerra -. Dove avevo la mascalcia io, nella collina subito sopra c’era una casa su in alto. Io volevo andar lì a curiosare, ma la paura… Finché […]
E io andai a Favria a fare il corso di radiomarconista. Lì – punto linea punto – imparavo l’alfabeto morse. Sono stato lì tre mesi. Promosso a pieni voti, solo che quando dovevo uscire di lì dovevo andare in Russia, e là c’era la guerra. M’han mandato a fare il corso per spedirmi in Russia. […]
Comunque alla fine sono uscito: presi il treno a San Giuseppe, e venni a Torino. Arrivato a Torino: non sapevo dove battere il naso! La stazione: prima volta che la vedevo! “Porta Nuova”. Ah, mi pagarono anche quei cinque anni che ero stato lì. Perché avevo sempre fatto il falegname per gli altri, e mi […]
Alla sera facevi cena, poi andavi a dormire e ti chiudevano dentro fino al mattino. E di notte venivano a mezzanotte e alle quattro a batter le inferriate con dei pezzi di ferro per vedere se ce n’era qualcuna segata o limata. Loro lo sentivano dal rumore. Pensa, due volte per notte. Ce n’erano tanti […]
Poi mi ricordo un pomeriggio, no, la mattina, mio padre voleva andare volontario in Africa, avevo 13 anni allora. Stavo mangiando e arrivano due individui in casa. – Scaranari? – – Sì -, fa mio padre, e con la testa fa segno a me. Uno di qua, uno di là sotto braccetto: mi portarono via. […]