Wolferl a Bäsle, 3ª lettera
3ª lettera (371)
[Mannheim, 13. 11. 1777]
ora scrivile una buona volta una lettera come si deve, puoi pur sempre scrivere qualcosa di divertente, ma almeno che sappia che hai ricevuto tutte le sue lettere; così non sta più in pensiero, né si preoccupa.
Ma trés chére Niéce! Cousine! fille! Mére, Sœur, et Epouse!
Accidenti al cielo e mille sacristi, croati in miseria, diavoli, streghe, fantasmi, battaglioni della croce senza fine, accidenti agli elementi, aria, acqua, terra e fuoco, Europa, asia, africa e America, gesuiti, agostiniani, benedettini, cappuccini, minoriti, francescani, domenicani, certosini e signori della santa croce, canonici regulares e irregulares, e tutti i fannulloni, mascalzoni, imbroglioni, coglioni e minchioni uno sull’altro, asini, bufali, buoi, buffoni, oche e volponi! ma che razza di maniere, 4 soldati e 3 bandoliere? — un tale pacchetto e niente ritratto? — ardevo già di desiderio — credevo per certo — perché mi scriveste voi stessa da poco, che l’avrei ricevuto presto, molto presto. Dubita forse che io a mia volta non mantenga la parola? — spero proprio di no, che non dubiti! Insomma, la prego, me lo mandi, prima è, meglio è. e spero che sarà così come le avevo chiesto, ovvero con lei vestita alla francese.
se mi piace Mannheim? — quanto può piacere un luogo senza la cuginetta. Perdoni la mia brutta grafia, la penna è già vecchia, son già davvero 22 anni tra poco che cago dallo stesso buco, eppure non si è ancora strappato! – e ho già tanto spesso cagato – – e con i denti la merda mordicchiato.
Spero che a sua volta, com’è giusto, abbia ricevuto le mie lettere. ovvero una da hohenaltheim, e 2 da Mannheim, e questa; com’è giusto, è la terza da Mannheim, ma in tutto la 4a, com’è giusto. Ora devo chiudere, com’è giusto, perché non sono ancora vestito, e tra poco mangiamo, per poter poi cacare, come è giusto; se le sarò sempre caro come lei lo è a me, non cesseremo mai di amarci se anche il leone si aggira sulle mura, se già del dubbio la dura vittoria non fu ben meditata, e la tirannide dei despoti strisciando si allontana, pur Codro il saggio filosofo spesso tracanna moccio per fame d’avena, e i romani, pilastri del mio culo, sono sempre, son sempre stati, e sempre resteranno — senza soldi.
Adieu, j’espére que vous aurés deja pris quelque lection dans la langue française, et je ne doute point, que — Ecoutés: que vous saurés bientôt mieux le français, que moi; car il y a certainement deux ans, que je n’ai pas ecrit un môt dans cette langue. adieu cependant. Je vous baise vos mains, votre visage, vos genoux et votre — afin, tout ce que vous me permettés de baiser. je suis de tout mon cœur
votre trés affectioné
Neveu et Cousin
Wolfg. Amadé Mozart
Mannheim le 13 Nomv.
1777.