1.2.2013 – 2ª Giornata Teatrale Europea della Tolleranza
Ci siamo persi la prima, ma purtroppo la questione continua ad essere attuale.
I fatti, un anno fa.
Il 1° febbraio 2012 l’Új Színház (Teatro Nuovo) di Budapest cambia direzione, in tutti i sensi. Il sindaco Istvan Tarlos rimpiazza infatti arbitrariamente l’ex-direttore con György Dörner, noto, sì, come attore e doppiatore di Bruce Willis e Michael Douglas, ma anche come legato al partito Jobbik, dell’estrema destra ungherese. Antisemita, anti-Rom, anti-gay.
Dörner si preoccupa subito di dare un’altra impronta al cartellone, eliminando l'”immondizia straniera” contemporanea e promuovendo gli autori ungheresi, primo fra tutti István Csurka, altro noto antisemita e avvocato della Teoria del complotto giudaico, nonché presidente del partito Giustizia e Vita.
[Per chi volesse approfondire la situazione per com’era un anno fa, rimando a questo video e questo articolo su The Guardian (entrambi in inglese).]
Parte quindi immediatamente, in ambiti teatrali soprattutto europei, un’iniziativa di sensibilizzazione nei confronti di una sempre più strisciante accettazione del fascismo nella vita pubblica. Perché il sindaco di Budapest avrà anche fatto tutto da solo, ma lo ha fatto pur sempre con un teatro sovvenzionato dai fondi pubblici di una capitale che fa parte dell’Unione Europea. Unione Europea che, per inciso, dovrebbe farsi garante della tutela dei diritti umani per lo meno all’interno dei paesi membri, ma le cui varie Agenzie, evidentemente, non si sono date troppo da fare in questo caso, alla faccia del Nobel per la pace.
L’anno scorso dunque, il 1° Febbraio, in numerosi teatri di Europa, Sudamerica e Stati Uniti, in apertura di serata viene letto un Memorandum, che trovate al fondo di questo articolo: come gesto di opposizione all’intolleranza e alla xenofobia e come segno di solidarietà nei confronti dei membri più deboli della società. Qui un elenco dei partecipanti.
Il seguito, fino a qualche mese fa.
Dörner non si lascia intimorire e propone perfino di essere affiancato dal buon Csurka nella direzione del Teatro Nuovo, scatenando una nuova serie di polemiche. István Csurka, però, come si legge in questo articolo del Los Angeles Time, “ha avuto la grazia politica di morire il 4 febbraio, all’età di 77 anni”.
Cionondimeno, sono necessarie proteste continue per bloccare, lo scorso settembre, la prima della sua pièce La sesta bara. Cito lo stesso articolo: “‘La sesta bara’ è più un manifesto che una pièce,” spiega il critico teatrale Judit Csaki, giornalista del settimanale Magyar Narancs. “La sua visione è che il più grande trauma storico ungherese, il Trattato di pace di Versailles — chiamato Trianon — sia il risultato di un complotto di ricchi Ebrei americani.” La vicenda procede poi con l’idea che siano stati gli Ebrei stessi a causare il proprio olocausto.”
Contemporaneamente, è ‘in pericolo’ anche la posizione di Róbert Alföldi, regista e direttore del Teatro Nazionale, già pubblicamente attaccato dal partito Jobbik, colpevole innanzi tutto di orientamenti sessuali sgraditi al partito.
Oggi?
C’è ancora da lavorare. Questo, purtroppo, un po’ ovunque. Ma rispetto a questa iniziativa in particolare, si può contribuire facilmente leggendo pubblicamente il testo che segue il prossimo 1° febbraio e/o inoltrandolo al maggior numero possibile di direttori artistici e sovrintendenti, perché facciano altrettanto nei loro spazi.
Chi partecipa è invitato a segnalarlo o direttamente sull’evento creato su facebook da European Theatre Day of Tolerance oppure, se non avete un account facebook, potete scrivere a info@satyrikon.org e provvederemo volentieri a inoltrare la segnalazione.
Memorandum
Quello che sto per leggere è un memorandum a cui oggi verrà data lettura nella maggior parte dei teatri europei, tradotto nelle varie lingue, prima del programma della serata.
Oggi è il 1° febbraio 2013. Esattamente un anno fa a oggi, a Budapest, uno dei principali teatri della città è passato sotto la direzione di un aperto sostenitore delle ideologie dell’estrema destra ungherese. Da allora, in quel teatro sovvenzionato dai fondi pubblici di una capitale europea, vengono rappresentate opere di stampo nazionalista e razzista.
L’instaurazione di un teatro di estrema destra evidenzia pericolosamente l’insorgere di una nuova ondata di xenofobia, razzismo e antisemitismo in Europa. Movimenti politici simili stanno prendendo piede non soltanto in Ungheria, ma in molte altre nazioni europee. Per questo motivo vogliamo impegnarci, nei nostri rispettivi paesi, nelle nostre vite, per la tolleranza, per il rispetto della diversità e per la solidarietà nei confronti dei membri più deboli della nostra società.
Siamo atterriti dal fatto che in molti paesi europei crescano forze politiche in grado di promuovere odio, disprezzo e invidia tra i popoli. Il nostro intento, attraverso il nostro lavoro teatrale, è quello di riuscire a superare i fattori di divisione della società, di risvegliare la curiosità e acuire i sensi per le verità sociali – nel nome di un bene comune a tutte le persone, nel nome della pace e della libertà in Europa. Dopo tutto, noi umani siamo tutti liberi e uguali in dignità e diritti, tutti cittadini di un unico mondo.
Oggi è il 1° febbraio 2013. Uniamoci per celebrare per la seconda volta la Giornata Teatrale Europea della Tolleranza.
[Immagine di testata: Being Harold Pinter, una produzione del Belarus Free Theatre]