Mario
Mio nonno quest’anno compie 90 anni.
Nato in Brasile, re-emigrato con la famiglia (ma senza la mamma, morta di parto) a Torino, maniscalco dall’età di 5 anni, con alle spalle un’adolescenza passata al Ferrante Aporti, una chiamata alle armi a servizio del Duce, la conseguente fuga e la decisione di entrare nella lotta partigiana… Poi la guerra finisce, apre la Fiat dove trova lavoro, mentre continua a dedicarsi a 3 passioni: la caccia, l’orto, le bocce.
Mio nonno ha riempito di racconti la mia infanzia. Raccontando soprattutto storie di caccia e di guerra, condite da qualche bravata di gioventù e arricchite da un’oratoria e da una mimica degna, a tratti, di commedia dell’arte.
Da piccola ero affascinata dai suoi racconti e orgogliosa di avere un nonno partigiano. E quando poi ho preso il primo cane, credo sia stato soprattutto grazie ai suoi racconti…
Così, diventata più grande, ho sentito la necessità di non lasciare che andassero perduti, e gli ho chiesto se potevo registrarlo. Ovviamente lui ha detto di sì.
Ad ogni modo ho deciso di pubblicare quel testo (non so ancora se l’originale o le parti poi ridotte a monologo) a puntate su questo blog.
Nessuna velleità letteraria da parte mia, mi sento solo un tramite e sento il gesto doveroso.
Mio nonno, come detto, quest’anno compie 90 anni.
La sua memoria, purtroppo, non è più quella di una volta e mi è già capitato di sentirlo rivolgersi a me raccontandomi di me in terza persona…
Un po’ la sua memoria ora sono io.